giovedì 28 maggio 2015

Contesto culturale italiano

La cultura italiana del 1926


Gabriele d'Annunzio

Per l'Italia, come per gli altri Paesi europei, sono anni di grande travaglio sociale, e di fermenti culturali e politici. L'Europa intera cercava di riprendersi dalla guerra e dalla successiva "pace ingiusta" (così definita perché ritenuta insoddisfacente dai vincitori e umiliante dai vinti). Le rivendicazioni provocano forti tensioni internazionali e interne in tutti i Paesi.
In Italia si parla di "vittoria mutilata"; nel 1919,Gabriele D'Annunzio irrompe nella città di Fiume alla testa dei suoi legionari, con l'intento di restituirla alla sovranità italiana, contro gli accordi delle potenze internazionali.
D'Annunzio e i suoi legionari resisteranno fino al giorno di Natale del 1920: sebbene sconfitti (Fiume fu decretata "città libera" ma fu annessa all'Italia solo quattro anni dopo) contribuiscono a creare il mito dell'impresa, che in quel periodo impera in tutti campi.
Sono gli anni dell'ardimento: spedizioni esplorative partono per il Polo, i record di velocità vengono tenacemente tentati e battuti sulla terra, in acqua e in aria. La scienza e lo sviluppo tecnologico, in tutte le sue forme, compiono enormi passi avanti.
Il futurismo, che già aveva pubblicato i "manifesti" di Filippo Tommaso Marinetti(1876-1944) prima della guerra, incalza gli animi, combatte la "letteratura borghese"e addirittura contrasta l'estetismo dannunziano: «Non c'è bellezza se non nella lotta!».
In questo clima culturale si formano i due giovani bresciani Franco Mazzotti e Aymo Maggi, accomunati non solo da una salda amicizia, ma anche dall'età e dalla condizione sociale e dall'agiatezza delle famiglie.
Il loro gusto della sfida, si traduce nelle competizioni: automobilistiche per Maggi, aeronautiche e motonautiche per Mazzotti, all'inizio degli anni Venti.
Milano costituiva il più importante punto di riferimento di quasi tutti i movimenti culturali e sportivi di quel periodo. Sono anni caratterizzati da profondi e continui mutamenti, in tutti i campi: nelle case viene introdotta la luce elettrica e di conseguenza i primi elettrodomestici, la medicina e la farmacologia fanno registrare assidui miglioramenti.
Nel 1922 in Gran Bretagna, dal 1924 in Italia, prende il via il servizio radiofonico: hanno inizio le comunicazioni di massa. Così come di massa sono i consumi, con il conseguente boom economico negli States e in Europa che procurerà la grande illusione prima della disastrosa crisi economica del 1929.
In Italia, le tensioni sociali, dovute allo scontro tra operai e lavoratori agricoli da una parte e industriali e proprietari terrieri dall'altra, culminano nei grandi scioperi, e la lotta di classe, tra proletariato da una parte e le classi medie e l'alta borghesia dall'altra, tocca l'apice tra la fine degli anni Dieci e l'inizio dei Venti facendo parlare apertamente di rivoluzione armata.


Maggi e Mazzotti

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