1926 - Riassunto

L'anno a cui facciamo riferimento all'interno di questo blog si incastra in un contesto storico cruciale, una fase di mezzo tra i due conflitti mondiali, in un periodo in cui le maggiori potenze giocano le loro carte per un rapida ed incolume ripresa dalle inevitabili conseguenze negative della prima guerra mondiale. L'Italia non è esclusa da questo meccanismo. Il 1926 è l'anno in cui Mussolini mette tutti a tacere, a partire dalla stampa, i cui articoli subiscono una durissima censura verso tutto cio che è "contro gli ideali del fascismo", e con questa politica del terrore lo stesso Mussolini non teme alcuna forma di opposizone. L'impegno di Mussolini tuttavia è notevole dal punto di vista economico: l'inflazione lentamente decresce e la lira non tarda a riacquisire valore; l'agricoltura vede un maggiore quantitativo di prodotto e la politica protezionistica dal punto di vista doganale si dimostra efficiente. L'Italia cerca di autoprodursi ciò di cui più è carente, e proprio in questo periodo, grazie alle conseguenze delle manovre adoperate, precedentemente citate, sorgono alcune importanti aziende. L'Agip, in primis, lavora ed ottimizza le risorse petrolifere producendo carburanti, limitando così la richiesta d'acquisto estera. L'utilizzo della macchina diventa sempre più uno dei cardini dell'economia: le fabbriche vincono la concorrenza ricorrendo alla macchina che più incrementa la produzione, sostituendo così il lavoro dell'uomo e riducendolo ad un'alienante catena di montaggio.
Tra le aziende più celebri fondate in questo periodo ricordiamo anche la Ducati, fondata dall'ingegnere Antonio Ducati, nata nel 1926 come azienda specializzata nella produzione di tecnologie per le comunicazioni radio, convertendo poi i suoi interessi nel più noto reparto motociclistico solo nel 1946. Sorgono anche nello stesso anno le famigerate case automobilistiche 'Pontiac' e 'Moretti', la prima statunitense, la seconda italiana.
 I 'consigli provinciali dell'economia' rappresentano un ente fondamentale per la gestione della penisola. Sorti grazie alla legge 18 aprile 1926, rappresentano gli interessi delle attività delle rispettive province e ne coordinano lo sviluppo, facendo da tramite tra le città e lo Stato. Il loro più importante scopo è quello di occuparsi delle attività produttive, dall'agricoltura alle fabbriche, facendo un quadro della situazione locale per cercare di curare le lacune amministrative e promuovere nuovi e più efficienti metodi di produzione.
Guardando lo stesso anno da un altro punto di vista, quello letterario e culturale, notiamo che l'utilizzo della macchina proietta il pensiero dell'uomo in una visione più dinamica e futuristica. Tra i nomi più celebri ricordiamo Marinetti, esponente di spicco del movimento del Futurismo, corrente che si caratterizza per l'impressionante e altrattanto realistica cura con cui viene messo in luce il movimento, elemento di spicco delle opere.
Il 25 aprile avviene la prima rappresentazione della celeberrima opera lirica "Turandot" di Giacomo Puccini, portata  sul palco postuma dopo la morte dell'artista avvenuta nel 1924. L'opera è priva di finale, di cui poi si occuperà il compositore Franco Alfano. Al momemto stesso della rappresentazione l'opera viene interrotta la dove era stata lasciata dal suo autore originale, per poi riprendere dopo la spiegazione del presentatore circa le successive scene, scritte da un altro compositore.
Per quanto riguarda la letteratura invece, proprio al 1926 risale l'ultimo romanzo di Luigi Pirandello, non che uno dei suoi più indubbi capolavori, "Uno, nessuno, centomila". L'opera è quella che sicuramente più rispecchia il pensiero maturato nel corso del tempo da Pirandello, e lo stesso protagonista del romanzo, Vitangelo Mascarda, può essere considerato come uno dei più complessi personaggi mai utilizzati dall'autore. Pirandello predilige il monologo dal punto di vista formale e stilistico, fattore che concorre a rendere l'opera ancor più introspettiva, suscitando numerosi interrogativi esistenziali nel lettore.
Soffermandoci invece sulla scienza e le innovazioni, troviamo nel 1926 un anno ricco di novità. John Baird progetta il Primo apparecchio televisivo, strumento che rivoluzionerà la vita quotidiana dell'uomo. Altri oggetti già esistenti invece vengono sempre più perfezionati: l'orologio, ad esempio, viene per la prima volta nella storia reso impermeabile dalla prestigiosa azienda 'Rolex', che presenta sotto questa versione il suo modello Oyster,
Anche la fotografia fa dei notevoli passi avanti: l'azienda Coronet progetta 'la fotocamera più economica al mondo' che grazie a questa efficace pubblicità riscontra un memorabile successo sul mercato.
L'Italia non è da meno, e grazie all'osservatorio Zeiss di Merate punta gli occhi al cielo, compiendo i primi studi di spettroscopia stellare intraprendendo le prime ricerche astrofisiche sulla composizione chimica e la temperatura delle stelle.
L'utilizzo della machina spinge l'uomo ad oltrepassare i propri confini. Avviene infatti un evento inedito nella storia: la trasvolata del Polo Nord a bordo del dirigibile Norge, costruito in Italia da Umberto Nobile tra il 1923 e il 1924.
Allo stesso anno ricorre anche la formulazione di uno dei principi fondamentali della scienza: il principio di esclusione di Pauli, che afferma che solamente due elettroni possono occupare lo stesso stato quantico, aventi spin opposto.
Il 1926 da alla luce alcuni personaggi di fama mondiale. Elisabetta II, la regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, che otterrà il suo incarico solamente nel 1952 all'età di 26 anni. Nasce anche Merilyn Monroe, la sex-symbol del 20°secolo che diverrà uno dei volti più noti di sempre grazie alla sua inestimabile bellezza. La donna, alle prese con una vita assai tormentata e sempre più evidenti problemi psichici, morirà nel 1962, apparentemente suicida, anche se le circostanze della sua morte non sono state mai ben chiare.
Il 24 marzo nasce anche Dario Fo, premio Nobel per la letteratura nel 1997.
Altri personaggi di spicco legati al 1926 sono Joan Baptiste Perrin, che ottenne proprio quest'anno il premio Nobel per la fisica e Claude Monet, pittore francese, padre dell'Impressionismo, che invece trovò la morte il 6 dicembre a Ginevra.

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